mercoledì 26 ottobre 2011

A rischio i nati da mamme esposte a bisfenolo A

I nascituri le cui madri sono state esposte ad alcune materie plastiche e adesive hanno mostrato problemi comportamentali. Soprattutto se femmine.

Un team della Harvard School of Public Health ha analizzato gli effetti dell'esposizione alla sostanza chimica bisfenolo A di bimbi mentre erano nel grembo materno, rilevando problemi come ansia, depressione e iperattività in coloro le cui madri avevano alti livelli della sostanza chimica nelle urine durante la gravidanza rispetto a quelli le cui mamme avevano bassi livelli di BPA.

La ricerca è stata pubblicata sul numero odierno di Pediatrics. "Questo modello è stato più pronunciato per le ragazze - si legge nello studio - il che suggerisce che potrebbero essere più vulnerabili all'esposizione gestazionale al BPA rispetto ai ragazzi".

Il BPA è utilizzato nella fabbricazione di materie plastiche e negli adesivi, e puo essere trovato nel rivestimento di cibi in scatola, di alcune bottiglie di plastica, di alcuni tipi di contenitori, di scontrini e di alcuni tipi di otturazioni dentali. L'analisi è stata effettuata utilizzando i dati di 244 madri e dei loro bambini analizzati fino all'età di tre anni, tutti della zona di Cincinnati, Ohio.

I campioni di urina delle madri sono stati testati durante la gravidanza a 16 e 26 settimane, e poi di nuovo alla nascita. Le urine dei bambini sono state testate all'età di uno, due e tre anni. Il BPA è stato trovato nell'85 per cento delle urine delle madri e nel 96 per cento dei campioni dei bambini.

A maggiori livelli di BPA nell'età gestazionale sono state associate più alte probabilità delle figlie di trovarsi in difficoltà comportamentali all'età di tre anni. La stessa correlazione non è stata riscontrata nei bimbi maschi, nè è emerso alcun legame apparente tra il comportamento e i livelli di BPA nelle urine dei bambini.

"Nessuno dei bambini aveva un comportamento clinicamente anormale, ma alcuni bambini avevano problemi di comportamento più di altri", ha detto l'autore Joe Braun, ricercatore in salute ambientale presso la Harvard School of Public Health. Lo studio ha riportato che "l'aumento delle concentrazioni di BPA gestazionale sono risultate associate a un comportamento più iperattivo, aggressivo, ansioso e talvolta contrassegnato dadepressione, basso controllo emotivo e inibizione nelle ragazze".

La ricerca rinforza altri studi precedenti che hanno suggerito un legame tra l'esposizione al BPA nel grembo materno e alcuni disturbi del comportamento infantile, ma è la prima a dimostrare che l'esposizione in utero è la finestra critica del verificarsi di questi effetti. Tuttavia, a causa delle piccole dimensioni del campione, gli autori dello studio - che comprendeva anche alcuni scienziati del Cincinnati Children's Hospital and Medical Center e della Simon Fraser University in Vancouver, British Columbia - hanno sottolineato la necessità di ulteriori ricerche.

"C'è un considerevole dibattito relativo alla tossicità dell'esposizione al BPA, e i risultati qui presentati giustificano ulteriori ricerche", hanno concluso i ricercatori.