giovedì 17 gennaio 2013

PREVENZIONE A 360 GRADI: Prima dell'angioplastica viene la ginnastica.

L'esercizio fisico ha un effetto anti-aterosclerotico, anti-trombotico, anti-ischemico, 
anti-aritmico e inoltre migliora il tono dell'umore.
 
Riduce infatti la mortalità per tutte le cause del 20%, quella per cause cardiache del 26% e incidenza di infarto del 21%. L'esercizio cardiorespiratorio può essere espresso sotto forma di equivalente metabolico (Met), per cui 1 Met corrisponde circa a 3,5 ml di ossigeno per chilo di peso corporeo per minuto (ml/Kg/min), il che corrisponde a sua volta all'energia necessaria per l'omeostasi basale. Multipli di questo valore sono spesso usati per valutare i livelli relativi di dispendio energetico. 
Ogni Met di aumento della capacità di esercizio fisico è associato a una riduzione mediana della mortalità del 16%, che si correla perfettamente con i benefici ottenibili, in termini di sopravvivenza, con aspirina a basso dosaggio, statine, betabloccanti e Ace inibitori dopo un infarto del miocardio. «Per questa ragione le linee guida attuali raccomandano da 30 a 60 minuti di attività aerobica di intensità moderata per 5 giorni la settimana.
Bisogna però arrivarci gradatamente per non innescare immediatamente nel paziente che ha già avuto un problema cardiaco un meccanismo di difesa che è frutto della paura e di convincimenti errati su quanto bisogna fare in prevenzione secondaria.

JAMA 2013; 309 (2): 144-145

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