martedì 12 giugno 2012

Colesterolo, un male silenteValori alti per 12 milioni di italiani, la metà non lo sa. Eppure, fa più danni dell’ipertensione arteriosa


Dodici milioni di italiani hanno valori alti di colesterolo e metà non lo sa; uomini più a rischio rispetto alle donne. Il livello del colesterolo conta quasi il doppio di quello dell’ipertensione arteriosa nel quantificare il rischio di problemi cardiovascolari, specie nei giovani. In Italia, ad oggi, si stima che siano 12 milioni i cittadini con livelli di colesterolo elevato (1 ogni 5). Così sabato 16 giugno 2012 si celebra in Italia la Prima Giornata Nazionale del Colesterolo, promossa da SISA, Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi, in collaborazione con la Croce Rossa e la Società Italiana di Medicina Generale.

L’iniziativa, che prevede visite gratuite in tutta Italia, nasce con l’obiettivo di rendere consapevoli gli italiani del ruolo della componente genetica nell’ aumento del colesterolo, che interessa circa mezzo milione di persone. “Nelle forme più gravi, infatti spiega il professor Andrea Mezzetti, Direttore del Centro di ricerca clinica dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara-, valori alti spesso si manifestano già dalle prime decadi di vita: è molto importante, quindi, eseguire i controlli fin da giovani, già a partire dai 20 anni e ripeterli almeno ogni 5 anni”. 

C’è poi la forma comune, in cui fattori ambientali, l’alimentazione soprattutto, agiscono in presenza di fattori genetici predisponenti aumentando i livelli di colesterolo: questa forma, per fortuna meno grave, potrebbe interessare circa 1.200.000 italiani”. Il servizio di informazione sarà disponibile fino a venerdì 22 giugno. La SISA, Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi, mette a disposizione un servizio di informazioni via mail attraverso cui possono formulare domande agli specialisti. Ecco i siti di riferimento: www.preveniamo.it - www.sisa.it

Giovani e infarto: colesterolo alto molto più rischioso dell’ipertensione arteriosa
Un male silente, che non dà sintomi ma che non va trascurato: con il passare degli anni può comportare la formazione di “placche” che ostruiscono le arterie e aumentano, insieme ad altri fattori, il rischio di malattie cardiache. “Le persone considerano erroneamente i livelli alti di colesterolo come un fattore di rischio meno pericoloso rispetto ad altri fattori” – spiega il professor Mezzetti, “In realtà, il colesterolo alto, specie nei giovani pesa circa il doppio rispetto all’ipertensione arteriosa nella valutazione del rischio cardiovascolare globale, cioè sulla possibilità che si verifichi un infarto”. La scelta dei cibi nella tavola delle vacanze: grandi differenze tra i diversi tipi di crostacei e molluschi. Si agli scampi ma no alle aragoste, il calamaro ci avvelena , meglio la seppia. È noto che per contenere i livelli di colesterolo bisogna scegliere alimenti ricchi di fibre come frutta e verdura e preferire il pesce. Non tutti sanno, invece, che i maggiori “nemici” della nostra tavola sono le aragoste ed i gamberi, cibi con contenuto di colesterolo molto elevato, mentre i loro “cugini”, gli astici e gli scampi, sono meno dannosi. Ma il record di concentrato di colesterolo appartiene ai calamari, rispetto ai quali è meglio preferire le seppie che ne contengono meno della metà. E anche tra cozze e vongole è facile scegliere: le seconde sono molto meno dannose. Tra i pesci, infine, sono più grassi e ad elevato contenuto colesterolo quelli di fondo, come la cernia, rispetto ad esempio al dentice, tra i più salutari.

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